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Guida di Vieste

Insignita più volte del Premio Bandiera Blu, per le sue acque pulite, anche Vieste, con i suoi 13.500 abitanti circa, fa parte del Parco Nazionale del Gargano.

Rinomata stazione balneare, questa città si trova nella parte più orientale del promontorio del Gargano e si estende su di una piccola e rocciosa penisola dall’insolita forma simmetrica, con due punte che fuoriescono dallo sperone, nelle due estremità: Punta di Santa Croce e Punta di San Francesco.
La prima, Santa Croce, è rivolta a nord e gode di un territorio abbastanza pianeggiante.
Sempre in direzione nord troviamo il porto che anche oggi, come in passato, è molto importante per lo svolgimento delle attività peschiere e commerciali con le Isole Tremiti, Manfredonia e la Croazia.

La seconda, San Francesco, è rivolta verso sud ed è costituita da un territorio roccioso e rialzato e proprio per questa sua caratteristica, che costituiva in passato un elemento di maggior sicurezza, troviamo edifici, chiese e altre testimonianze di origine medioevale ( mentre Santa Croce si è sviluppata nell’Ottocento).

Tra le due punte troviamo la Spiaggia di Marina Piccola, di fronte alla quale sta la piccola isoletta di Sant’Eufemia con il Faro (davanti al quale vige il divieto di balneazione).

A nord di Santa Croce vi è la Spiaggia di San Lorenzo, mentre a sud di San Francesco vi è la Spiaggia di Pizzomunno.
Il centro urbano invece, sviluppatosi attorno all’Ottocento, si estende dal porto in direzione ovest, verso Peschici.

Origini:
I numerosi reperti archeologici rinvenuti in diverse e numerose aree, testimoniano che il territorio di Vieste fu abitato fin dall’era Paleolitica, questo grazie al favoloso clima mite, alla presenza di sorgenti di acqua potabile, all’abbondanza di frutta selvatica, alla selvaggina e alla ricchezza di pesci delle acque.

A pochi chilometri dal centro abitato è stata scoperta una miniera di selce, tra le più grandi presenti in Europa, cosa che permise all’uomo della preistoria di costruirsi facilmente utensili per il lavoro, per la caccia e la difesa e altri manufatti.
Diverse tombe risalenti all’età del ferro sono state scoperte a sud nel territorio di Punta San Francesco e insieme ad esse un Dolmen che ora però è andato distrutto.
Purtroppo molti siti archeologici sono stati abbandonati, provocandone così il deterioramento e la perdita di importanti tracce e testimonianze del passato.
Molti anche i resti degli insediamenti successivi di Greci e Romani.
La città di Vieste fece parte prima dell’Impero Romano e poi di quello Bizantino, dopodiché passò sotto la dominazione dei Longobardi e successivamente della dinastia Normanno-Sveva che contributi tantissimo al suo sviluppo urbano.

Durante i secoli la città fu spesso oggetto di invasioni e saccheggi tra cui ancora oggi si ricorda quello terribile del 1554 (Dragut Rais) durante il quale migliaia di abitanti furono brutalmente decapitati.

Economia:
L’economia in passato era basata principalmente sulle attività di pesca e agricoltura, le quali ancora oggi portano un reddito alla città.
Tale reddito si fece però ad un certo punto insufficiente e così anche Vieste, come tante altre città pugliesi, conobbe il negativo fenomeno dell’emigrazione.

Negli anni sessanta poi la città scoprì che poteva avere con l’attività turistica una grandissima fonte di guadagno e grazie al turismo balneare da maggio ad ottobre e al turismo rivolto alle bellezze naturalistiche del parco negli altri mesi dell’anno, il calo demografico cesso e Vieste divenne conosciuta e rinomata in tutta Italia e in Europa.

L’agricoltura è essenzialmente legata alle coltivazioni d’ulivo e da qui ne deriva anche una grande produzione d’olio extravergine d’oliva.
Altri prodotti tipici del luogo sono l’origano e i pomodori viestani.
Naturalmente vi è una svariata scelta sul mercato di pesci e frutti di mare e molto diffuso è l’allevamento di mucche podaliche.

Luoghi d’Interesse:

Vieste fu importante sede vescovile tra il 993 e il 1917, troviamo così molti edifici religiosi e non a testimonianza di questo rilevante passato:
– La Cattedrale in stile romanico-pugliese, con campanile barocco (costruito dopo un crollo nel 1772), situata nella zona più alta di Vieste, fatta edificare dalal dinastia sveva e dedicata, come le altre cattedrali a S.Maria Assunta.

– La Basilica della quale rimane molto poco della struttura medioevale originaria, a causa dei vari interventi avvenuti nel corso dei secoli.

– Il Castello, edificato anch’esso dalla dinastia Sveva, ha un’originale pianta triangolare e, situato su di una roccia calcare a picco sul mare, domina, con il suo colore bruno, tutta la città. Esso è attualmente è usato dall’esercito.

– Caratteristica è l’antica porta della città “Porta ad Alt”, che si distingue per il suo arco acuto e si trova nei pressi delle costruzioni sopra nominate.

– I Trabucchi, postazioni di pesca con lunghi bracci in legno che sostengono la rete, sono un’altra caratteristica delle città del Gargano e anche a Vieste ovviamente è possibile scorgerne diversi disseminati lungo la costa.

_ Sulla Spiaggia del Castello è possibile ammirare un grande ed imponente monolite bianco, chiamato Pizzomunno, intorno al quale si sono create nel corso del tempo varie e romantiche leggende.

La leggenda di Pizzomunno:
Si narra che al tempo in cui Vieste non era altro che un piccolo villaggio, vi vivessero due giovani innamorati, Cristalda e Pizzomunno.
Pizzomunno era un pescatore e il suo aspetto era talmente bello, che ogni giorno che usciva in barca le sirene, affascinate dal suo sguardo, emergevano dalle acque per intonare un dolce canto in suo onore e per offrrgli l’immortalità se egli fosse divenuto il loro Re e amante.
L’amore che legava i due giovani viestani però era talmente forte che niente e nessuno poteva separarli, nemmeno la prospettiva dell’immortalità.
Fu così che una notte, mentre i due amanti andavano ad attendere la notte sulla piccola isola che si trova proprio di fronte alla costa, le sirene prese dalla gelosia rapirono Cristalda e la fecero morire inghiottita dai flutti del mare. Pizzomunno tentò invano di salvare l’amata, ma non ci fu niente da fare e il giorno dopo i pescatori del villaggio lo trovarono impietrito nello scoglio, dal dolore.
Secondo la leggenda ogni cento anni la bella e dolce Cristalda risorge dagli abissi per rivivere una notte d’amore con il suo innamorato.
Secondo altre altre varianti della leggenda Cristalda era figlia di una divinità marina, che opponendosi al suo amore per un mortale, la punì con la morte, altre ancora raccontano che il nome della fanciulla fosse Vesta o Vieste (e da qui il nome della città), altre ancora raccontano che Cristalda era la moglie di Pizzimunno e venne aggredita mentre attendeva il ritorno del marito.

Tra le altre attrattive turistiche, citiamo:
– le Isole Tremiti, a nord della costa di Vieste
– la Foresta Umbra
– a est La Salata, antica necropoli paleocristiana tra le più caratteristiche del bacino mediterraneo
– il Santuario di Santa Maria di Merino poco distante dalla necropoli La Salata
– Le numerose grotte, tipico fenomeno carsico, che hanno dato vita a cavità e rocce dalla forma unica e particolare, grazie all’erosione dovuta al passaggio dell’acqua e del vento ( due esempio tipici sono l’Architiello a sud di Vieste e Pizzomunno).
Tra le grotte più conosciute e più belle troviamo Grotta Sfondata, Grotta Due Occhi, Grotta Rotonda, Grotta dei Pipistrelli, Grotta del Serpente, Grotta Viola e Grotta Smeralda.

Eventi e Sagre:
– Il 9 maggio grande Festa in onore di Santa Maria Merino, essa è infatti una delle più importanti ricorrenze del luogo: non a caso, ogni anno, accorrono da tutto il mondo centina di persone di origine viestana, per partecipare alla processione e naturalmente anche ai festeggiamenti.
La processione parte dalla Cattedrale e termina al Santuario e durante tutto il tragitto, lungo ben 7 chilometri, La Madonna viene solennemente portata su di un trono. La particolarità di questo avvenimento religioso, sta nel fatto che il trono è costruito in modo che la statua sacra sia rivolta verso i lati, per cui all’andata la Santa Vergine guarda il mare e al ritorno guarda i campi, il che simboleggia la sua benedizione e protezione nei confronti delle due principali fonti di sostentamento degli abitanti di Vieste.

– Processione e festa religiosa anche il 23 aprile per San Giorgio, la cui statua viene conservata nella Cattedrale e portata in mostra lungo le strade in quella particolare giornata.
Due tradizioni tipiche legate alla festa di San Giorgio sono: 1) la Distribuzione della Frittata, preparata dagli studenti della scuola alberghiera del luogo 2) la Corsa di Cavalli di Pizzomunno.

Cucina e Piatti Tipici:
Tutta la gastronomia viestana è caratterizzata da piatti dalla preparazione originale, in particolare ortaggi, verdure e pesce sono gli ingredieni con cui ci si sbizzarrisce di più.
Buonissime ed assolutamente da assaggiare sono le Melanzane Ripiene e la Zuppa di Pesce.
Tra i dolci tipici del luogo: i “k’lustr”, dolci natalizi fritti e ricoperti di croccanti mandole e dolcissimo miele; la Marmellata di Ceci; i Troccoli e i Taralli al Finocchio.

Curiosità:
Vieste è stata attraversata più volte dal Giro d’Italia e nel maggio del 1988 costituì la seconda semitappa della quarta tappa.
Le favorevoli condizioni meteorologiche della città con la formazione di venti termici, dovuti alla particolare morfologia del Gargano, permettono agli amanti degli sport acquatici di praticare vela, kitesurf e windsurf.

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