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Guida di Manfredonia

Bellissima città a sud del Gargano, affacciata sull’omonimo golfo e sede arcivescovile già dal III secolo, conta all’incirca 58.000 abitanti.
Manfredonia si stende in parte su di un territorio montuoso, compreso nel parco nazionale del Gargano e in parte sulla costa bonificata del golfo.

Brevi cenni storici:
La zona del Gargano fu popolata e abitata già in epoca neolitica, di cui rimangono testimoni importanti le Stele Daunie (a sud di Siponto, uno dei porti più importanti della Magna Grecia), lastre funebri scolpite tra l’VIII secolo e il VI secolo avanti Cristo.
Siponto fu sede vescovile da 465 e fu contesa in seguito da longobardi e bizantini per via della sua importante posizione strategica. Durante il regno di Costante II, nel VII secolo fu distrutta e poi ricostruita per poi subire altre distruzioni nel 1223 a causa del terremoto.

Nascita di Manfredonia:

Nel 1256, il re di Sicilia, Manfredi di Hohenstaufen, trovando la città distrutta e in preda alla malaria, decise di ricostruirla a due miglia più a nord, per farne uno dei centri governativi, più importanti del suo regno. Tra i motivi che spinsero Manfredi a ricostruire Siponto e quindi a fondare Manfredonia, vi era l’importanza della posizione geografica, molto vicina all’Oriente Bizantino e le diede il proprio nome in segno di futuro prestigio, onore e potenza.
Nel 1264 la città venne ufficialmente inaugurata e con essa anche il castello costruito dal re di sicilia.

Manfredonia, grazie ai benefici fiscali, diventò porto franco e molte furono le persone, provenienti da altre città, che vi emigrarono.
Essa era inoltre dotata di una zecca, dove venivano coniate diverse monete.

Manfredi morì nella Battaglia di Benevento nel 1266 contro Carlo I D’Angiò e dal quel momento la città passò nelle mani della dinastia Angioina, anzi venne addirittura ribattezzata con il nome di “Sipontum Nova” (nuova Siponto).
La città perse però la sua grande importanza e la sede del Gran Giustiziere fu trasferita a Lucera, facendo così perdere a Manfredonia il titolo di Capitale di Puglia.
Successivamente fu denominata Città Regia e poi Umile Ancella.
Carlo fece fortificare le mura cittadine nel 1273 e costruì un enorme torrione a nord mentre gli altri tre furono costruiti in seguito da Carlo II, nel 1274 venne terminata la costruzione del Duomo, del quale prese possesso l’Arcivescovo.
Carlo I inoltre terminò il castello di Manfredi e vi aggiunse bastioni, mura di cinta e fossato. Lo stesso castello fu poi in seguito modificato dagli Aragonesi.

Con Carlo II cominciarono, nel 1299, i lavori dell’Episcopio ( la residenza del vescovo) e del porto.
Nel 1300 la prospera città diventò il centro commerciale più importante della Capitanata ( regione corrispondente all’odierna provincia di Foggia) e un importantissimo porto.

Nel maggio del 1380, nel golfo di Manfredonia avvenne una dura battaglia navale fra Genovesi e Veneziani.

Il 1400 vede protagonista a Manfredonia, la dinastia Aragonese che per conformarsi alle nuove strategie difensive fece costruire altre torri cittadine.
Dal 1424 al 1435 Manfredonia fu donata a Francesco Sforza, quale contea.

Dalla seconda metà del ‘400 la città cominciò ad impoverirsi a causa delle spese di cui venivano caricati i cittadini, come quelle dell’incoronazione di Alfonso I e delle tante tasse che erano costretti a pagare.
Nel 1463 Manfredonia venne saccheggiata da Re Ferdinando e nei primi anni del 1500 venne conquistata dagli spagnoli e poi ceduta a Ferdinando II d’Aragona.

Nel 1528 Manfredonia resistette all’attacco dei Francesi, a differenza di tante altre città facenti parte del regno di Napoli e per questo Carlo V, in segno di gratitudine, le restituì gli stessi privilegi iniziali, che le erano stati conferiti da Manfredi.

Nel 1620, dopo tre giorni di assedio e sfiniti dalla fame, i Manfredoniani cedettero all’invasione turca. La città fu distrutta e saccheggiata: vestiti, oro, argento, cannoni e campane, cereali e quant’altro furono portati via dagli Ottomani e gli abitanti della città furono uccisi, fustigati o portati via come schiavi.

La ricostruzione fu lenta e solo dopo il 1800 il porto ricominciò a fiorire e la città riprese ad espandersi e a crescere.

Luoghi d’Interesse:
– Il Castello svevo-angioino-aragonese, fatto costruire dal re di Napoli Manfredi di Hohenstaufen è oggi sede del museo archeologico, nel quale possiamo ammirare le stele daunie (VIII-VI secolo a.C.).
– La Cattedrale, dedicata al culto di San Lorenzo Maiorano, patrono della città di Manfredonia. All’interno vi sono le reliquie del santo e l’icona della Madonna di Siponto.
– La Basilica di Santa Maria Maggiore di Siponto costruita nel IX secolo sulle roivine di una chiesa paleocristiana.
– L’ Abbazia di San Leonardo in Lama Volara in stile romanico e che presenta una bella particolarità: il giorno del solstizio d’estate, esattamente a mezzogiorno, un raggio di sole penetra attraverso un rosone di pietra che si trovatella volta della navata centrale e disegna in questo modo una rosa di luce, con 11 petali, sul pavimento.
– Potrete ammirare bellissimi e preziosi mosaici presso la Parrocchia Sacra Famiglia e favolosi affreschi nella Chiesa di San Domenico.
– Visitate inoltre la Grotta Scaloria, con bellissime stalattiti. La grotta risale all’età paleolitica.

Economia:
L’economia della città è basata principalmente su agricoltura, pesca (essendo il porto uno dei più attivi dell’Adriatico) e sul turismo soprattutto nella parte a sud e nella località balneare di Siponto.
Tuttavia lo sviluppo economico di Manfredonia non è ancora in grado di assorbire il deficit dovuto all’eccedenza della forza lavoro nel settore agricolo avvenuto anni fa, il quale ha provocato anche un costante flusso migratorio.

Eventi e Sagre:
– In agosto Mostra dell’artigianato del Gargano
– A settembre Festa del Mare
– Sagra della Pizza rustica sempre nel mese di settembre
– Nel periodo carnevalesco si svolge il Carnevale Dauno con sfilate di carri allegorici e maschere
– Sagra della Farrata, anch’essa nel periodo di carnevale

Cucina e Piatti tipici:
La cucina sipontina è semplice e genuina, basata principalmente su cinque prodotti: pesce – farinacei – olio d’oliva – ortaggi freschi e secchi – carne bovina.
Tutt’ora in alcune famiglie, vige ancora la regola dell’antico menù settimanale in cui si mangiava pastasciutta ( rigorosamente fatta in casa) solo il martedì il giovedì e la domenica.
Tra le pastasciutte tipiche del luogo: i fusilli chiamati maccheroni arricciolati, le lasagne chiamate lagane, troccoli e orecchiette.

I sughi e le salse usati per condire le paste sono un’infinità e tutti molto saporiti, tra questi due sughi molto particolari sono: il Ragù del Macellaio che mette insieme carne bovina, suina e ovine; lo Stufato di Bricioline fatto con involucri di carne di vitellone ripieno di prosciutto, prezzemolo, pecorino, caciocavallo, peperoncino rosso, aglio, sale e pepe.

I primi piatti di mare, specialità della casa, vedono come protagonisti polipi, murene, triglie, dentici, seppie, frutti di mare, calamari, orate, anguille, spigolo e via dicendo.

Tra i prodotti caseari troviamo: ricotte, scamorze, pecorino fresco e stagionato, provolone, burrate ecc…

Un tipico piatto di Manfredonia è la Farrata, preparata soprattutto nel periodo del carnevale ed è una sfoglia di pasta con dentro grano macerato, ricotta ed essenze di erbe macerate.

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